Sulle orme de “Il Piccolo Buddha”
Dove ci troviamo? In Bhutan, sull’Himalaya, un angolo di paradiso stretto tra Cina e India, grande poco più della Svizzera e con soli 700.000 abitanti in tutto il Paese, ma con una caratteristica particolarmente speciale: qui la felicità interna lorda (FIL) è più importante del PIL ?
I bhutanesi chiamano la propria patria “la terra del drago tonante”. Un regno antico, che ha saputo conservare intatto il suo grandissimo patrimonio culturale.
Qui la maggior parte degli abitanti indossa ancora regolarmente il gho o la kira, rispettivamente la versione maschile e femminile degli abiti tradizionali.
Non è un caso che Bernardo Bertolucci abbia scelto proprio questa terra come set del suo capolavoro, “Il Piccolo Buddha”. Un paese dove la vita scorre in modo diverso, dove la dimensione spirituale si intreccia a più riprese con quella reale, ma dove la parte “social” che invece domina la nostra vita è relegata a momenti sporadici nella giornata. Basti pensare che qui la tv è arrivata nel 1999 e che il cellulare è un lusso che solo in pochi si concedono.
In Bhutan sono tantissimi gli itinerari che si possono disegnare, ma alcune tappe sono assolutamente imprescindibili: lo dzong Rinpung di Paro, set del film di Bertolucci, oppure i celebri templi di Lama Kunley e Chimi; ma anche il monastero buddista Tiger’s Nest (Taktshang Monastery), scenograficamente abbarbicato a nido d’aquila sulla valle di Paro e simbolo del Paese.
Così come imperdibili sono i dipinti religiosi della Buddha Handcraft di Paro e i tessuti in mostra al National Textile Museum di Thimphu. Insomma tantissime le attrattive, i motivi per visitare questo paese magico, dall’accogliente sapore orientale e capace, come pochi altri al mondo, di regalare panorami mozzafiato ed esperienze uniche.
Samovar lo ha scelto per proporvi una vacanza diversa, per poterti annoverare tra quei pochi italiani che ogni anno possono visitare questo meraviglioso paese, godendo della sua bellezza paesaggistica e spirituale certo, ma anche dei suoi bagni con le pietre roventi e delle cene romantiche degustando piatti tipici “affacciati” sui panorami più belli del mondo.
In Bhutan si entra dall’India, dal Nepal, dalla Thailandia e da Singapore, collegate con voli Druk Air da e per Paro. L’autunno (da fine Settembre a fine Novembre), con i colori cangianti offerti dalla natura, è uno dei due periodi dell’anno migliori per visitarlo (l’altro è la primavera, da Marzo a Maggio).
Un’ultima piccola curiosità: in Bhutan non esistono i semafori, egregiamente sostituiti da eleganti vigili in carne e ossa con tanto di guanti bianchi.
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